Quando si parla di bosco multifunzionale non è molto semplice, soprattutto per chi non lavora in quest’ambito, poter comprenderne appieno il significato e le caratteristiche.
Un bosco diventa multifunzionale quando riesce a garantire diversi servigi all'uomo, non solamente la classica produzione di legname o la protezione dei versanti contro frane ed erosione, ma anche servizi ambientali, paesaggistici, ricreativi ed educativi. E per quanto possa sembrare strano, il Bosco può essere un luogo di cultura, storia e spiritualità.
Uno dei migliori esempi lo possiamo trovare nel Bosco di San Francesco, ad Assisi.
Situato a nord della Basilica di San Francesco d’Assisi, il bosco scende lungo le colline fino alla piccola chiesa di Santa Croce, occupando una superficie di circa 64 ettari.
Nel 2008 l’area è stata acquisita dal FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) che ha investito molto nel recupero dei vecchi sentieri, nel risanamento della foresta e nel restauro degli edifici storici presenti nell'area, aprendo ufficialmente al pubblico nel 2016.
Il lavoro è stato davvero ammirevole, poiché nel bosco possiamo trovare tutte le caratteristiche necessarie perché valga la sua funzione ricreativa, storica e culturale:
· Va garantita la sicurezza, l’accessibilità e la fruibilità dei sentieri, eliminando tutto ciò che può essere un pericolo (massi, rami secchi, alberi morti o pericolanti) e introducendo infrastrutture non impattanti ma utili (staccionate, canaline per la regimazione delle acque)
· Devono essere adibite delle aree di sosta lungo i sentieri, sia in caso di percorsi lunghi che in prossimità di punti panoramici o di attrazioni importanti come edifici storici o opere d’arte.
· I visitatori devono essere informati con un’adeguata cartellonistica, non possono mancare mappe dell’area per facilitare l’orientamento, indicando precisamente i tempi di percorrenza, le distanze e la difficoltà dei diversi itinerari.
· Nei pressi di opere vanno istallati dei pannelli informativi in cui viene descritta la storia e il valore del manufatto, come nel caso di aree naturali particolarmente preziose.
Questo è un piccolo vademecum che un professionista forestale deve seguire per poter gestire un bosco di valenza storica e culturale.
Inoltre il FAI ha arricchito l’area con la creazione del Terzo Paradiso, un’opera d’arte vivente in cui sono stati piantatati 121 ulivi in una grande radura all'interno del bosco. E nel Bosco non è solo possibile fare passeggiate e piccole escursioni ma vengono organizzati eventi come concerti, mostre e seminari.
Con queste azioni si è potuto passare da un territorio abbandonato a un luogo vivo e ricco di opportunità, che regala un’ottica diversa a un borgo già famoso, trasformandosi in nuovo tipo di offerta turistica e generando anche dei vantaggi economici. Quando si dice una buona gestione.
http://www.visitfai.it/boscodisanfrancesco